| ER
PIPPONE è
stato scritto nel 2004 ed è una sorta di pamphlet politico-esplicativo.
pensavamo che non ci potessero essere fraintendimenti sul significato di un' iniziativa
come questa, tuttavia abbiamo deciso di rendere il più possibile esplicite
le motivazioni e il senso del bisogno di un festival underground
D.I.Y, e del motivo della scelta del nome.clicca
qui per scaricare ER PIPPONE in formato .doc(40k)Sono
anche disponibili gli
articoli scritti nel 2002, in occasione della prima edizione del festival.
ER
PIPPONE #1
Music Business. Mtv è il più grande polo mediatico per i
giovani di tutto il mondo ed è in pratica l'agenzia pubblicitaria delle
major label, ruolo nel quale è meravigliosamente efficiente. L'operazione
attuata da Mtv è la stessa che attua una qualsiasi multinazionale capitalistica
che deve vendere un prodotto in un mercato. Il target di questa operazione
di vendita è la fascia di persone che, all'interno del mercato, spende
la maggiore quantità di denaro: i giovani fra i 14 e i 25 anni. Mtv agisce
in una situazione di monopolio attraverso il quale spinge per una crescente massificazione
dei gusti e delle tendenze di questa fascia, con una logica consumistica; per
vendere il prodotto, Mtv influenza le menti più giovani, ne definisce le
scelte di consumo, proponendo Perciò non è vero che Mtv si
limita a seguire i desideri del pubblico e le sue scelte. E' piuttosto il contrario:
Mtv determina le scelte del pubblico e ne indirizza i gusti e i desideri, in quanto
a prodotti musicali, programmi televisivi, mode di vestiario e trend sociali.
E' Mtv che dice ai giovani qual è la musica di qualità, e i giovani
ingoiano e consumano tutto quello che Mtv dice loro di consumare, dovesse essere
anche un disco di scoregge, perché l'unico criterio di selezione che Mtv
propone è " questa canzone è passata su Trl, quindi è
di valore" . La strategia di Mtv è quindi quella di instaurare
una dittatura culturale per quanto riguarda l'intrattenimento giovanile e musicale
inglobando in sé tutto ciò che può essere utile per catturare
la fetta più ampia possibile di giovani. Queste scelte fanno sì
che la musica, come prodotto culturale, perda sempre di più significato
dal lato dei contenuti, mentre diventa parallelamente immagine allo stato puro.
Mtv influisce anche sugli stili di vita e sui costumi dei giovani grazie a programmi
di successo non musicali, anch'essi sempre molto superficiali e improntati tutti
sull'immagine. L'incidenza del fenomeno Mtv è tangibile, negli ultimi
anni, anche e soprattutto a livello di incremento di prezzi dei dischi e dei concerti.
Un cd in media costa 20 euro, un concerto fra i 15 e i 20 euro. La qualità
è pessima. Lungi dall'aver messo a disposizione la musica di qualità,
Mtv ha fatto l'opposto: ha trasformato il mercato musicale in un supermercato
dove si paga molto per aver un prodotto di livello bassissimo. #2
L'appropriazione indebita.
Il grave aspetto di questa operazione è però un altro, e cioè
che Mtv si maschera subdolamente da portabandiera di una cultura alternativa a
quella del sistema. Il reato è quello di appropriarsi di culture "contro"
per i propri fini, svuotando queste culture di qualsiasi contenuto. E' successo,
ad esempio, con il punk (quasi tutti i giovani in giro per il mondo credono che
il punk siano gli Offspring) e l'hip-hop, (in cui l'edonismo e l'individualismo
più sfrenato sono travestiti da musica "dura" e da ghetto). Storia
vecchia, si dirà. Storia attuale è che Mtv ha ormai raggiunto di
nascosto risultati di marketing che altre multinazionali avrebbero impiegato decenni
a raggiungere: ha costruito un'immagine di marca che gli dà il potere di
influenzare direttamente il suo mercato di riferimento. Mtv è al giorno
d'oggi il fattore dominante del mondo della musica, nel quale dirige non solo
l'attenzione del pubblico ma anche degli altri media: i giornali di musica e i
giornalisti musicali da quando c'è Mtv sono obbligati a seguirla, a seguire
i suoi cantanti e i suoi programmi. Ne consegue un impoverimento della ricerca
musicale, dell'approfondimento, un totale disinteresse per tutto il settore della
musica indipendente che non sia succube a Mtv. Si tratta quindi di un mero strumento
di massificazione ed incanalamento dei gusti e degli acquisti dei giovani occidentali
e non, MA si spaccia per uno strumento di libertà e di espressione delle
controculture. #3
Il populismo e la retorica.
Per mascherarsi da polo di un sistema di contro-valori indipendenti, Mtv propone
un'agenda di temi retorici e populisti che sbandiera in nome della propria immagine,
ma che parallelamente nega nei suoi comportamenti. Ad esempio da una parte si
erge a favore della libertà di espressione ma dall'altro censura le parolacce
dei video, o le espressioni troppo forti o estreme. Ecco un po' di esempi.
. · Ovviamente l'argomento più facilmente utilizzabile per
fare della facile retorica è la pace nel mondo; Mtv usa spesso La Bandiera
della Pace, con l'intento di attirare le masse di coloro che si credono di sinistra
o pacifisti... La pace all'acqua di rose. Quando MTV usa la parola o i simboli
della pace lo fa in modo ipocrita e populista, e sempre dal punto di vista dell'occidente.
Mtv in America si è rifiutata di mandare in onda degli spot contro la guerra,
ma ha trasmesso per un anno gli spot per il reclutamento nell'esercito americano.
Nel 2003 il premio nobel per la presa in giro è stato raggiunto con Colin
Powell che, insieme a dei militari statunitensi, spiegava ad un folto gruppo di
ragazzini inebetiti la giustizia della guerra per gli Usa, rispondendo a domande
pilotate da parte di giovani asiatici, arabi e africani, via e-mail e sms. Asiatici,
arabi e africani occidentalizzati. · Un altro esempio è la campagna
anti-fumo di Mtv, sponsorizzata dalla Philip Morris, sulla cui contraddittorietà
non ci soffermeremo oltre ("noi aziende del tabacco vi vendiamo sigarette
per fare profitti con i quali studieremo sistemi per farvi smettere di fumare
per smettere di fumare dovete comperare le nostre sigarette"
mmmh..).
· Mtv si fa portabandiera dei diritti umani (campagna "fight for your
rights"), ma contemporaneamente usufruisce dei soldi dei suoi sponsor, per
il 90% multinazionali, fra cui Sony, Philip Morris, Nestlé, Cocacola ecc.
che con i diritti umani non hanno niente a che vedere perché sfruttano,
inquinano, producono e vendono armi. Anche la McDonald è una delle principali
aziende sponsorizzatrici di Mtv, che infatti ha illiberalmente rifiutato uno spazio
pubblicitario a un film che parlava delle nefandezze dei McDonald. ·
A fronte di guadagni pubblicitari stratosferici MTV ha pochissimi assunti, il
90% dei quali di età inferiore a 30 anni e sfrutta nelle sue sedi moltissimi
giovani giornalisti, costumisti, elettricisti etc. etc. che solo per il fatto
di lavorare lì accettano di farlo con pagamenti a 6 e 9 mesi, partite iva
fasulle, senza orari e contratti.. · Mtv evita sempre di schierarsi,
a meno che non si tratti di demagogia retorica e innocua. Che malvagi i Birmani,
mettono la gente innocente in galera, negano i diritti di espressione, tutti dovrebbero
potersi esprimere, tutti dovrebbero essere felici come noi Yeaaauhhhhhhhhhhh!!
Ed ora: pubblicità della Cocacola. · Ancora, Mtv si vanta di
portare avanti campagne per la tolleranza razziale, ma ogni persona di colore
che appare su Mtv è un misogino illetterato con gli ori che parla solo
di culi e di party e i cui principali valori sono gli addominali e gli ammortizzatori
della macchina. (trasmissioni come Dismissed sono totalmente dei cataloghi di
stereotipi). I giovani che appaiono nei programmi di Mtv sono gente che non studia
né lavora, con il portafoglio pieno e la testa vuota, e con un livello
culturale imbarazzante. Passano il loro tempo a fare shopping e a scopare in giro.
Le classi mediobasse e basse non sono roppresentate, perché il suo messaggio
è che il giovane americano medio dell'Iowa deve sognare di diventare bello,
ricco e e californaianoaltrimenti si sentirà respinto dalla società
dell'immagine. In definitiva, Mtv porta avanti l'invidia di classe, la propaga
e la sponsorizza.#4
TV Lobotomy. Mtv è
dunque portatrice di una cultura consumistica e falso-alternativa (un'alternativa
al sistema prevista dal sistema stesso), e soprattutto lobotomizzante. In
questo intento, nel suo culmine di demenza, fa leva sul desiderio di notorietà
di ognuno (vedi la profezia di Andy Warhol's: "In the future every person
will have 15 minutes of fame"). Ogni giorno ci sono i trenta secondi di notorietà
del popolo di Mtv: In America "I am from West Bubba F**k, NY and I voted
for so and so because they rock!- SCREAM!" o, pedissequamente, in Italia
"Siamo tipa e tipella da Milano e abbiamo votato per il cantante tale perché
è un figoooo UUUUUUHYEAAHHAA". (e ogni anno l'urlo immondo si evolve,
avete notato?). Al di sotto di questi esempi agghiacciantemente lampanti (guardate
Trl per un po' di sociologia spicciola) ci sono una serie di altri effetti lobotomizzanti.
Di nuovo, si tratta di appropriazione di controculture differenti. È il
caso di una mail pro-mtvday che ci è arrivata "
credo che ci
siano molti altri gruppi (italiani e non) che usino i video come ulteriore rappresentazione
di ciò che scrivono e compongono (afterhours, smashing pumpkins, cure,
marlene kuntz, radiohead, REM, pj harvey), cioè i cosìdetti gruppi
"alternativi". Sono una eccezione, ma è proprio quella eccezione
che mi piace , ed ancora quella eccezione che mi fa andare all'mtv day."
Vediamo quindi che le obiezioni, di solito, sono di due tipi: 1) "la musica
è arte e i video sono arte. Servono all'autore per esprimersi e completare
il senso dell'opera musicale." 2) "Ehi. Ma Mtv dà spazio anche
a band alternative e indipendenti". Per la prima obiezione, rimandiamo
all'articolo di Luca Battistini. Sulla questione dell'indipendenza della band
che vanno su Mtv, invece, spenderemo qualche parola in più. Su Mtv non
c'è alcuna differenza fra il prodotto esplicitamente commerciale e quello
che dà ad intendere di non esserlo. Sono tutti al di sopra della linea
di galleggiamento del mainstream. Tutto ciò che è al di sopra di
quella linea è mainstream, e non è solo la presenza o meno di un'etichetta
major a fare la differenza. Per quanto ci riguarda, per lo meno Britney Spears
è sincera e non vuole far credere a nessuno di essere contro lo status
quo. Britney è lo status quo, così come lo è qualsiasi altro
gruppo nel momento in cui compare su Mtv, dal momento che è tutto inserito
nella logica di mercato. Il costo dei dischi e dei concerti è ciò
che fa la differenza fra il mainstream e il cosiddetto underground.#5
DoItYourself. Quindi
c'è una linea di demarcazione al di sopra della quale c'è il mainstream,
in cui i soggetti si comportano come Mtv e come l'industria musicale, cioè
con logiche capitalistiche tese al profitto e alla monetizzazione della cultura.
Al di sotto di questa linea c'è tutto quello che si può chiamare
underground. Ciò che caratterizza l'underground è l'indipendenza
dal bisogno del profitto e dalle pressioni esterne del mercato. In pratica c'è
la teorica libertà di espressione più completa, perché l'obiettivo
non è né la vendita né il sostentamento economico. In questo
senso ciò che sta al di sotto della linea, per essere svincolato dal mercato,
DEVE basarsi sull'autoproduzione e sulla sua distribuzione attraverso i canali
underground. D.IY. è la sigla che rappresenta questo concetto. Nella
logica D.I.Y, i pochi soldi provenienti dalla produzione di dischi, di concerti
o di eventi musicali o culturali, entrano in circolo per autoalimentare il microsistema,
SENZA cercare di far aumentare la torta (altrimenti sarebbe la stessa logica del
mainstream). Perciò i proventi servono per produrre nuovi dischi, dischi
altrui, nuovi eventi, servono per organizzare concerti, per scrivere e pubblicare
fanzines o altri prodotti culturali indipendenti. Tutto questo serve per aprire
nuovi spazi e nuovi canali AL DI FUORI dei canali istituzionali mainstream. E
soprattutto, senza profitto. Purtroppo non sempre è così. La
logica di Mtv si riproduce anche in ambienti non mainstream e anche su livelli
cosiddetti underground. Nell'underground si assiste al fenomeno della "volpe
e l'uva", cioè ad una tensione verso il "market driven"
tipico del mainstream, cioè alla riproposizione delle logiche di Mtv e
delle multinazionali della musica ad un livello più piccolo. Anche nell'underground
si assiste alla virale espansione del primato dell'immagine e dei criteri di vendibilità.
E del taglio di capelli. Anche al di sotto della linea ci sono logiche di profitto,
e ancora una volta l'analisi delle differenze fra i prezzi dei dischi e dei concerti
e i costi di produzione è indicativa.#6
L'evento mediatico.
Ogni anno c'è un raduno che Mtv utilizza per festeggiare e verificare i
suoi risultati lobotomizzanti: l'MtvDay. Questo evento si svolge ogni anno a Bologna,
subito dopo il ritorno delle vacanze; per un giorno, la città si riempie
fino al collasso di festanti ragazzi provenienti da tutta l'Italia, vogliosi di
gustarsi un concerto gratuito con tutte le loro star televisive preferite. Partecipano,
a questo simpatico evento, solitamente cinque o sei gruppi. I gruppi che si esibiscono
sono solitamente quelli che durante l'anno hanno avuto più successo, hanno
venduto più copie di loro dischi o dei loro singoli. Grazie a cosa? Al
loro indiscusso valore? Può essere - anche se qualsiasi persona dotata
di sani principi dovrebbe quantomeno dubitarne - ma, in larga parte, il loro successo
è dovuto al passaggio ossessivo, martellante, quasi da lavaggio del cervello,
di cui i loro video, le loro pubblicità hanno fruito all'interno della
programmazione della rete televisiva. Questo festival quindi raccoglie il meglio
della lobotomia giovanile italiana, sopra e sotto il palco, nel segno degli WHOOOA
YEAAAH cantando i singoli di successo dell'anno in corso. La qualità? La
quantità. La qualità è scadente, ma questo non interessa
al popolo di Mtv, che vuole solo consumare, riconoscere il ritornello, cantarlo
indipendentemente da cosa dice, scaricare la suoneria e fare degli urli senza
senso per convincersi che nel mondo va tutto bene. Ma soprattutto, al popolo di
Mtv interessa apparire. E possibilmente con un taglio di capelli figo. #7
Il festival pestone.
L'Anti[MtvDay] è un festival dell'autoproduzione che si svolge ogni anno
a Bologna in concomitanza con l'evento mediatico di cui sopra. Il nostro intento
è quello di abbattere le barriere costituite dal video e dall'immagine,
(no, senza spaccare della roba), per creare spazi che non esistono per la diffusione
di una cultura underground Do It Yourself di tipo opposto a quella di Mtv.
Per noi essere indipendenti significa autoprodurre e minimizzare lo scarto fra
i costi e i ricavi. Cerchiamo di tenere i prezzi a livello di costo o poco più.
Nel nostro festival non c'è alcuna differenza fra chi suona e chi ascolta,
tutti sono sul medesimo livello, e spesso c'è addirittura il contatto fisico.
Noi pensiamo che un palco alto venticinque metri, con un impianto come quello
di Mtv, costituisca una barriera consistente fra chi sta sopra e chi sta sotto
il palco. All'Anti[MtvDay] il biglietto è a prezzo politico, la birra costa
poco, la cena costa il giusto, i dischi costano quanto dovrebbero costare, l'informazione
è gratis. Il nostro festival, se ci fosse bisogno di sottolinearlo, non
è gratis perché non è sponsorizzato. Il festival di Mtv è
sponsorizzato da multinazionali che sponsorizzano anche le guerre americane. nel
nostro festival non ci dovrebbe essere spazio per l'apparenza. C'è spazio
per chi dice delle cose e ci crede fino in fondo. Noi cerchiamo da tre anni
di dare un'alternativa vera, nel giorno del festival di Mtv, alla città
di Bologna, ormai da troppo tempo feudo dei radicalchic, dei subsonica, degli
indipendent days e dei flippout, della moda dell'alternativo. La nostra è
una festa della devianza e soprattutto una terapia antiallergica. Noi cerchiamo
di offrire una giornata di respiro, e di circolazione: di circolazione di pensiero,
di circolazione di cultura indipendente, di circolazione di antagonismo consapevole,
di circolazione di musica underground, di circolazione di creatività, di
circolazione del sangue che viene dal cuore. Soprattutto, con questo festival
cerchiamo di dare la prova che un certo tipo di approccio alla musica e all'organizzazione
dei concerti, riassumibile con le parole HARD CORE, è realmente sovversivo.
Una ragione in più per sostenere chi nella musica ci crede. #8
Apologia. Il nome del
festival è un'operazione di marketing, ma ci perdonerete. Speriamo di ottenere
degli effetti positivi. Se ci siete stati lo sapete già. Se non ci siete
stati, venite a vedere. (ER
PIPPONE è
stato scritto da jdr avvalendosi del principio del no copyright, e della creatività
postomoderna, ovvero di un libero taglia e incolla con originalità; gli
autori citati non gliene vorranno).
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